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26.5.12

INTERVISTA AL CAPITANO

-TITOPRESS: nell'occasione del suo 35° compleanno TitoPress è riuscita a strappare un'intervista al capitano rossoblù Jordan, spaziando dal passato al futuro più immediato, con i quarti di finale alle porte.



In piena media Tito?
Ormai per far parte di questa squadra sul curriculum devi segnare almeno di anni 33. Anche se abbiamo abbassato un pelo la media con Luiz.
Volere o volare il Titograd è sempre lì, anche quest'anno secondo.
A volte non riesco neanche io a capire. Magari, e l'ho pensato, quella con lo Spartak forse è stata l'ultima occasione, però la nostra voglia ed il modo di affrontare la Liga ci permettono di stupire prima noi e poi chi magari ci addita come passati.
Non mi dica come tutti che il segreto è nel gruppo?
Noi la chiamiamo la famiglia, spesso anche dopo una vittoria ci ringhiamo addosso ma il lunedì plebeo ha un fascino particolare per noi. E siamo amici 7 giorni su 7. Anzi la famiglia con tutti sti criucci si sta allargando a macchia d'olio.
Quanto crede alla vittoria titina?
E' molto difficile. Ci sono ottime squadre ed ottimi gruppi, poi con l'equilibrio di quest'anno diventa quasi una lotteria. Però mi conforta che il mio gruppo è un gruppo abituato a queste gare, dal dentro o fuori, dopotutto abbiamo disputato 6 finali, ma ripeto è una lotteria.
Qualche nome per le favotite?
Tutte lì come valori. Forse un pò più sù Armata e Spartak, una per un motivo ed una per un altro.
Cioe?
L'Armata ha un buon complesso e oltre al reparto avanzato anche i cosiddetti gregari fanno il proprio mestiere, lo Spartak invece nel tempo ha forgiato un buon gruppo ed ha sempre quell'alone di buona sorte attorno.
Ed il prossimo avversario?
La Matrix non va sottovalutata perchè è sempre pericolosa soprattutto se riesce ad imporre il proprio ritmo.
La nota dolente di questa stagione la gestione forzata dello spogliatoio.
Purtroppo per diversi motivi siamo sempre in emergenza. Prendi lunedì scorso: rientra Colowsky dopo mezzo campionato e si ferma Giangi, io stesso sono fuori da tempo ed il recupero ahimè procede lentamente. Finalmente ritorna Peppe, al quale rinnovo gli auguri per la nascita del piccolo Mattia, mentre perderemo Petrov per il matrimonio. Meno male che Luisito ed Hermano, ovvero Colosky1, ci stanno dando una mano altrimenti non mettevamo insieme nemmeno i 6.
Da quella prima finale contro gli Sbronzi ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti.
La Liga si è evoluta, non spetta a me dire se è un bene o un male, il livello è sempre un pò più alto ma se c'è buon senso si potrà andare avanti. Certo che il rischio di arrivare al punto di non ritorno bisogna tenerlo presente. Ma d'altronde nulla è per sempre.
Chi arriva alla Liga però non lesina complimenti.
Chiunque si è avvicinato al nostro movimento con diffidenza poi si è ricreduto e non ne ha potuto fare a meno. Anche individualmente non tutti si sono subito abituati, prendo per esempio qualche testa 'calda' come Luca, Papagna, Lallo, lo stesso Gigi che all'inizio solo battibecchi, poi capisci la morale e non hai più problemi.
Se l'infortunio persiste ed è costretto a seguire dalla panchina?
La voglia di correre e calciare il pallone è tanta, ma anche quando sono in panca a dirigere vivo la gara come se fossi in campo, cercando di trasmettere ai miei compagni fiducia e voglia di dare tutto, aldilà dell'esito finale.
Chi deve spingere il gruppo in campo, chi può dare quel qualcosa in più?
Tutti e non lo dico tanto per dire, qui siamo quasi tutti veterani del Titograd quindi tutti hanno l'obbligo di dare tutto e trascinare il resto della squadra.
Che percentuale ha il Tito di vincere?
Il 12,5%.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

SEI UN GRANDE CAPITANO

Anonimo ha detto...

LO STESSO CARISMA DEL LOCO BIELSA