FC TITOGRAD – ARMATA 1-4
FC TITOGRAD: Donato, Peppe, Petrov, Sandro, Colowski, Dila, Jordan
Marcatori: Sandro
Nel gelo di Vasco il Titograd incappa nella 5° sconfitta
stagionale e chiude comunque al secondo posto la regular season. Infatti già
prima del match, i rossoblù erano sicuri della semifinale diretta per via della
sconfitta dell’Essedi contro la Speranzull: primi tre punti per Stramy & soci,
che si scrollano quello zero dalla classifica. Per il resto ancora emozioni
fino all’ultima giornata: infatti lo Spartak chiude in cinque e con una
sconfitta contro il Kunz che passa meritatamente
ai playoff, dove affronterà proprio l’Essedi. Nell’altra partita scontro tra l’Armata
e Matrix in un match da tripla.
Alla finestra dunque Spartak e Titograd: i rossoblu
escono malconci dal finale di stagione. Tre sconfitte consecutive nel trittico
di partite fondamentali per la stagione e non fa eccezione la gara contro l’Armata,
dove il Tito è apparso incapace di concretizzare le occasioni, lasciando spazi per
il contropiede avversario. Inutile nel finale il gol di Sandro, che saluta
tutta la famiglia rossoblù proprio nel momento peggiore. Onore al recordman
rossoblù, capace di incarnare l’essenza dello spirito titino, ovvero
concretezza e praticità. Quello stesso spirito che ora i rossoblù dovranno
ritrovare al più presto, perché è nel DNA di questo club tirare fuori le unghie
(per non dire altro) nei momenti che contano.
Pagelle
Donato 5,5: Non ha colpe sui gol ma qualcosa di più da uno come lui la si
chiede sempre.
Peppe 5,5: Copre e partecipa alla
costruzione del gioco ma è spesso preso in mezzo nei contropiedi avversari.
Petrov 5: Fa fatica a trovare palle giocabili e resta imbrigliato nella
perfetta partita difensiva degli avversari.
Sandro 6: Con le 113 presenze con la maglia rossoblù entra di diritto nella
storia di questo club e del Plebei.
Dila 5: A tratti irriconoscibile, sembra la brutta copia di sé stesso. Ingaggia il
duello contro il portiere avversario che però è in serata di grazia.
Colowski 5,5: Dirottato al centro fa
la sua partita ma è troppo solo, soprattutto quando il Tito si tuffa in avanti
nel tentativo vano di riacciuffare il risultato.
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